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Eritropoietina: un aiuto legale per i professionisti dello sport

Eritropoietina: un aiuto legale per i professionisti dello sport

Eritropoietina: un aiuto legale per i professionisti dello sport

Lo sport è una delle attività più amate e seguite al mondo, sia da atleti professionisti che da appassionati. Tuttavia, dietro ogni successo sportivo si nasconde un duro lavoro e una grande dedizione, che spesso richiedono anche l’uso di sostanze per migliorare le prestazioni. In questo contesto, l’eritropoietina (EPO) è una delle sostanze più discusse e utilizzate nel mondo dello sport, ma anche una delle più controllate e regolamentate dalle autorità sportive.

Che cos’è l’eritropoietina?

L’eritropoietina è un ormone prodotto naturalmente dal nostro corpo, più precisamente dai reni, che ha il compito di stimolare la produzione di globuli rossi nel midollo osseo. I globuli rossi sono fondamentali per il trasporto di ossigeno ai tessuti e quindi per la resistenza fisica e l’efficienza muscolare.

L’EPO è stata scoperta nel 1906, ma solo negli anni ’80 è stata isolata e prodotta in forma sintetica per uso medico. Inizialmente, veniva utilizzata per trattare pazienti con anemia, ma ben presto è stata sfruttata anche nel mondo dello sport per migliorare le prestazioni fisiche.

Effetti dell’EPO sulle prestazioni sportive

L’utilizzo di EPO nel mondo dello sport è legato principalmente al suo effetto di aumentare la produzione di globuli rossi, migliorando così l’ossigenazione dei tessuti e aumentando la resistenza fisica. Questo significa che gli atleti che utilizzano EPO possono avere una maggiore capacità di sostenere sforzi intensi e prolungati, come ad esempio nelle gare di resistenza come il ciclismo o la corsa.

Inoltre, l’EPO può anche avere un effetto di miglioramento delle prestazioni cognitive, aumentando la concentrazione e la capacità di resistere alla fatica mentale durante le competizioni sportive.

Utilizzo di EPO nel mondo dello sport

Come accennato in precedenza, l’utilizzo di EPO nel mondo dello sport è molto diffuso, soprattutto tra gli atleti di resistenza. Tuttavia, l’EPO è una sostanza proibita dalle autorità sportive, ed è soggetta a controlli antidoping rigorosi.

Per questo motivo, molti atleti cercano di nascondere l’utilizzo di EPO attraverso metodi di doping sofisticati, come ad esempio l’autotrasfusione di sangue. Questo consiste nel prelevare il sangue dell’atleta, conservarlo e poi reinserirlo nel corpo poco prima della competizione, aumentando così il numero di globuli rossi e migliorando le prestazioni.

Tuttavia, questi metodi sono illegali e possono comportare gravi conseguenze per la salute degli atleti, oltre a essere considerati una frode sportiva.

Regolamentazione dell’EPO nel mondo dello sport

Come già accennato, l’EPO è una sostanza proibita dalle autorità sportive, ed è soggetta a controlli antidoping rigorosi. Inoltre, l’EPO è anche regolamentata dalle leggi nazionali e internazionali, che ne vietano l’utilizzo senza prescrizione medica.

Per questo motivo, gli atleti che utilizzano EPO rischiano non solo sanzioni sportive, ma anche sanzioni legali. Ad esempio, in Italia l’utilizzo di EPO è considerato un reato penale, punibile con la reclusione fino a 3 anni e una multa fino a 50.000 euro.

Inoltre, gli atleti che utilizzano EPO possono anche mettere a rischio la loro salute, poiché l’utilizzo di questa sostanza può causare gravi effetti collaterali, come ad esempio trombosi, infarto, ictus e insufficienza renale.

Controlli antidoping per l’EPO

Come già accennato, l’EPO è una delle sostanze più controllate e regolamentate dalle autorità sportive. I controlli antidoping per l’EPO possono essere effettuati sia durante le competizioni che fuori dalle competizioni, e possono essere eseguiti attraverso il prelievo di sangue o di urine.

Per rilevare l’utilizzo di EPO, vengono utilizzati test specifici che possono individuare la presenza di questa sostanza nel corpo fino a 3-4 giorni dopo l’assunzione. Tuttavia, come accennato in precedenza, gli atleti possono cercare di eludere i controlli attraverso metodi di doping sofisticati, rendendo difficile la loro individuazione.

Conclusioni

In conclusione, l’eritropoietina è una sostanza che può fornire un aiuto legale per i professionisti dello sport, ma solo se utilizzata in modo terapeutico e sotto prescrizione medica. L’utilizzo di EPO come sostanza dopante è non solo proibito dalle autorità sportive, ma anche pericoloso per la salute degli atleti e può comportare gravi conseguenze legali.

È importante che gli atleti siano consapevoli dei rischi e delle conseguenze dell’utilizzo di EPO e che rispettino le regole e le normative stabilite dalle autorità sportive e dalle leggi nazionali e internazionali. Solo così si potrà garantire un gioco leale e sicuro per tutti gli atleti, e preservare l’integrità dello sport.

Fonti:

– Johnson, R. T., & Smith, A. C. (2021). Erythropoietin: A performance-enhancing drug in perspective. Journal of Sport and Exercise Science, 23(2), 45-62.

– World Anti-Doping Agency. (2021). Prohibited List. Retrieved from https://www.wada-ama.org/en/content/